domenica 17 luglio 2011

Motomondiale 2011? Io voto Lorenzo..questione di cuore



Motomondiale 2011? Io voto Jorge Lorenzo. E la convinzione che il giovane campione sia il prossimo re del campionato del mondo è partita da molto lontano, per avere l'ennesima conferma oggi, durante il gran premio del Sachsenring.



E' vero, non ha vinto, ma ha mostrato tutta la sua umanità. Si, l'umanità, il cuore, quel quid che solo i grandissimi campioni hanno. E che - mi attirerò le critiche per questo - Casey Stoner non ha. O, per lo meno, ne ha di meno. Ha cuore, velocità nel sangue, controllo della moto come nessuno. Ma ha meno cuore di Lorenzo.

La premessa doverosa da fare è che oramai la Motogp è un tale concentrato di tecnologia e di variabili calcolate che la differenza, il talento, quel "mezzo secondo nel polso" oramai è anacronistico. L'esempio più calzante è Valentino Rossi.

E allora cosa fa la differenza? Il cuore. L'animo di fuoco che l'ispanico ha più di tutti.

Torniamo indietro al 2010, l'anno della consacrazione. Il principe diventa re, usurpando il posto al suo compagno di squadra infortunato. Fortuna si dirà. Moto eccelsa e mancanza di avversari. Vero, ma fino ad un certo punto. Perchè Jorge era dannatamente veloce.

Quest'anno la prova del nove, la conferma che lo avrebbe potuto rovinare. O consacrare.

La M1 si dirà, è frutto del lavoro di Valentino Rossi. Eppure quest'anno Lorenzo ha continuato il suo lavoro di sviluppo. L'Honda HRC, inoltre, ha fatto un deciso passo avanti. Eppure lui, lo spagnolo che tutti dicono sia stato programmato per vincere, che non abbia umanità, passione, cuore, smentisce i suoi detrattori.

La prova, l'ennesima, anche oggi, al Sachsenring, dove quella macchina da mass media così dipinta, ha mostrato la sua vera essenza, nonostante una moto - la M1 - inferiore. E non lo dice il sottoscritto, ma addirittura Casey Stoner, uno che ha la velocità nel sangue, subito dopo la vittoria di Lorenzo al Sachsenring.

Quelle ultime due curve, sono state un capolavoro di cuore, di passione, di credo totale e assoluto nei propri mezzi. Al diavolo setting, pressioni delle gomme, variabili tecnologiche. Al diavolo perfino la fisica. Perchè troppi sembravano i metri da recuperare su un campione come Stoner.
Il cuore: quello ha fatto la differenza oggi. E l'esultanza a fine gara ne è la prova più grande. E' l'esultanza di un campione del mondo che ha ancora tanta fame.

gasamanetta

Nessun commento:

Posta un commento