giovedì 4 agosto 2011

Craig Jones - Muor giovane colui che gli dei amano



Nella cultura greca, uno degli aforismi più conosciuti (e troppe volte abusato) è sicuramente quello di Menandro: Muor giovane colui che gli dei amano. Citazione ripresa anche da Giacomo Leopardi. Talvolta, il volere degli dei del motociclismo è inspiegabile per chi ama questo sport, ma nella sua irreversibilità, è necessario accettarlo.

Tutti i piloti lo sanno, quando abbassano la visiera che, volenti o nolenti, devono fare i conti con gli dei del motociclismo. Lo sapeva anche Craig Jones che, il 4 Agosto 2008 fu chiamato nell'Olimpo a due ruote.

Craig 'Jonsey' Jones, era una grande promessa del motociclismo britannico. Veloce, determinato, altamente spettacolare. Era riuscito ad entrare in pochissimo tempo nel cuore di molti appassionati perchè, con la sua guida sempre al limite, e con una moto ancora non vincente, la CBR del team Parkalgar, riusciva a tenere testa alla corazzata invincibile di allora, il team Ten Kate.

Il 3 Agosto del 2008 si disputava il round di Brands Hatch valido per il Mondiale Supersport. Jones veniva da una serie di buoni risultati, non ultimo il secondo posto a Misano Adriatico. Al 16esimo passaggio, mentre lottava con Johnny Rea ed Andrew Pitt per la vittoria, perde il posteriore all'ultima curva. Un punto in contropendenza dove la posteriore non ha ripreso grip, cosa che l'avrebbe catapultato nel più classico e doloroso degli high-side. No, il destino ci ha messo uno zampino nel richiamare il suo prescelto al mondo degli dei del motociclismo. La ruota continua a scivolare, lui cade in terra in una dinamica nemmeno pericolosa, se non fosse che a sopraggiungere in quel preciso istante c'è Pitt che lo centra in pieno volto.

Questa la cronaca di un incidente terribile, ma la volontà, a tre anni esatti dalla sua morte, è quella di ricordare la spettacolarità, la forza e la bravura di questo giovane rider. Sempre di traverso, sempre al limite, e con una capacità unica di gestire la derapata. Craig era tanto forte in pista quanto timido e amato nel paddock. Uno di quei ragazzi umili, che cerca di coronare il sogno di diventare Campione del Mondo un giorno. E quel giorno sarebbe arrivato sicuramente presto, vedendo l'ascesa del pilota di Nortwich. Ma talvolta, gli dei della moto scelgono destini che noi abitanti della terra non possiamo comprendere. E' per questo che continuiamo a ripeterci che 'Muor giovane colui che gli dei amano'.


Gasamanetta

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